Si tratta del punto di scarico più importante per le abitazioni, ma talvolta viene trascurato provocando non pochi disagi: il pozzo nero è la cisterna interrata che raccoglie ciò che viene eliminato dai bagni e dalla cucina di una o più case. Ma ogni quanto bisogna pulirlo?
Costruito in diversi materiali, dal cemento alla vetroresina, il pozzo nero svolge una funzione fondamentale: è il tramite che porta tutti gli scarichi alla rete fognaria del paese o della città, raccogliendo i liquami e permettendo una prima separazione delle acque di scarto.
All’interno del pozzo nero infatti, si crea un microcosmo dall’equilibrio molto delicato. Gli scarti più pesanti vanno in fondo mentre quelli leggeri galleggiano. Proprio sulle parti “galleggianti” agiscono i batteri anaerobi, che depurano le acque digerendo le particelle superficiali.
Per mantenere questo equilibrio, però, occorre che le sostanze adagiate sul fondo non si ammassino creando un vero e proprio intasamento. Per questa ragione è necessaria una regolare e periodica pulizia, che consenta di spurgare le acque pesanti e permetta al pozzo nero di funzionare a dovere.
Il pozzo nero deve essere pulito prima che si riempia del tutto, anche per evitare degli sversamenti. Per capire ogni quanto pulirlo bisogna rivolgersi a una ditta specializzata che fissi dei controlli periodici.
In seguito ai controlli si fissano dei giorni per la pulizia vera e propria, che in generale può essere svolta annualmente. Se il numero di abitazioni che scarica all’interno del pozzo è elevata e il livello di soglia del pozzo nero rischia di criticizzarsi prima dei dodici mesi, la pulizia può essere svolta semestralmente o quadrimestralmente.
Nei giorni fissati, la ditta incaricata aspirerà tutto il contenuto del pozzo nero utilizzando un’autocisterna. Una volta eliminati i liquidi, i fanghi più pesanti verranno asportati per mezzo di attrezzature specializzate. Infine, la pulizia verrà completata con l’uso di getti di acqua pressurizzata.