La specie di cimici più conosciuta è senza dubbio la cimice dei letti, detta anche del materasso.
Si tratta di piccoli insetti noti per la loro tendenza a vivere nella zona notte delle case, pungendo gli umani durante il sonno. Queste cimici, infatti, vengono attratte dal calore che si crea nella camera da letto durante la notte, quando chi dorme esala anidride carbonica. Riescono comunque ad adattarsi anche a contesti diurni, sebbene imbattersi in loro durante le ore di luce risulta particolarmente difficile.
Infestano crepe e fessure del legno, ma sono solite annidarsi anche in tappeti, tende e materassi. Sono insetti dotati di un corpo ovale e appiattito, non hanno ali e variano cromaticamente fra il rossastro e il marrone chiaro. Hanno le dimensioni di una lenticchia il che le rende comunque abbastanza visibili a occhio nudo. La loro specificità è quella di essere ematofagi, cioè si nutrono di sangue, realizzando piccole punture sul corpo umano, simili a quelle fatte dalle zanzare ma più persistenti e – talvolta – maggiormente predisposte a suscitare reazioni allergiche. Ma non si tratta di insetti ingordi. Riescono a farsi bastare il nutrimento di ogni pasto per quattro/cinque giorni.
Non sono per forza sinonimo di scarsa igiene e, sebbene abbiano un contatto diretto con il sangue umano, si è dedotto tramite studi recenti che non sono portatrici di malattie a trasmissione ematica, come l’Hiv e le varie forme di epatite. Le cimici dei letti sono animali a rapida riproduzione: riescono a deporre anche 500 uova, nell’arco della loro vita, che dura mediamente nove mesi.
La loro temperatura di riproduzione ottimale è quella fra i 20 e i 30 gradi centigradi. Per prevenirne la proliferazione, occorre controllare abitualmente i mobili della zona notte, con particolare riguardo alla testata del letto. Sarebbe però opportuno, oltre a servirsi di “rimedi casalinghi”, che nel caso di persistenza delle stesse, ci si affidasse a ditte specializzate nella disinfestazione.