Conosciuta come zecca del piccione, il nome del parassita è in realtà l’Argas relexus, somiglia molto alle zecche del cane, ma si nutrono in maniera differente. Le zecche del piccione, infatti, amano fare pasti brevi di notte.
Chiamata così perché si nutre principalmente del sangue del piccione, queste specie di zecca può attaccare l’uomo in mancanza dell’ospite primario. Naturalmente la sua presenza deriva da nidificazioni o luoghi infestati dai piccioni.
In generale, il piccione è portatore di malattie, può causare vari problemi igienico-sanitari come l’infestazione di parassiti. Non è raro che il piccione crei il suo nido nei sottotetti, per questo è possibile che la zecca riesca a entrare nelle abitazioni e rendersi “invisibile”. La zecca del piccione ama, infatti, nascondersi nelle crepe dei muri, negli armadi, dietro i mobili, ovunque trovi rifugio.
A differenza della zecca del cane, la zecca del piccione dopo aver punto l’ospite non resta attaccata alla pelle, ma si allontana dopo ogni puntura. Si nutre in modo veloce ma intenso, anche più volte durante l’arco della giornata.
La puntura della zecca del piccione provoca arrossamento della cute e prurito. Nei casi più gravi può presentarsi orticaria pruriginosa e shock anafilattico, ma ogni reazione dipende dal soggetto.
Come proteggersi da questo parassita?
Una volta individuato un nido di piccione, è fondamentale programmare una disinfestazione professionale. Dopo un sopralluogo, i tecnici del settore sapranno valutare la situazione per consigliare la strategia migliore. Generalmente vengono utilizzati insetticidi piretroidi che vengono nebulizzati nell’ambiente.
La disinfestazione avviene a partire dal sottotetto, luogo preferito dai piccioni, per proseguire nei luoghi difficilmente accessibili senza mezzi adeguati. Per questo si ritiene necessario, spesso, l’intervento di professionisti disinfestatori che agiscono mettendo in atto il protocollo adeguato per eliminare le zecche dei piccioni già adulte e anche le uova.